Medici, volontari, educatori. Eroi quotidiani giĆ  dimenticati

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AVVENIRE - 5 dicembre



Passano le generazioni, mutano mentalità, preferenze, abitudini. Ma alcune costanti tutte italiane attraversano il tempo e le stagioni del Paese, indifferenti a epoche e mode. Le iperboli retoriche per definire situazioni e persone fanno parte di questo bagaglio che contribuisce a definirci per ciò che siamo, appassionati della realtà incredibilmente ricca nella quale siamo immersi e della sua narrazione immaginifica. Insieme all’attitudine tutta nostrana di mobilitarci con generosità senza pari quando ci sentiamo incalzati da una qualunque emergenza, questa propensione alle pennellate impressionistiche porta a creare figure come i medici “eroi” durante la pandemia, i volontari “angeli del fango” nelle alluvioni, gli “educatori di frontiera” nelle scuole delle periferie più dimenticate, o i “samaritani della porta accanto” per descrivere il vicinato solidale che soccorre le tante (e crescenti) solitudini delle nostre città.



 



https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/eroi-quotidiani-gi-dimenticati

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