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Se domani...cento, mille cittadini di buona volontà decidessero di - recuperare l'autonomia e la responsabilità personale delle scelte politiche che li riguardano, - dopo aver conosciuto i fatti alla luce di un’informazione attendibile e - aver ponderato quale sia la soluzione che realizza il maggior bene comune possibile, sarebbe l’inizio di una rivoluzione!


Le trasformazioni economiche e sociali conseguenti al tramonto delle ideologie ed all’accentuarsi della globalizzazione industriale e finanziaria, hanno eroso la qualità della democrazia. La cultura antipolitica che ha delegittimato il ruolo dei partiti e del Parlamento, ha provocato il consolidarsi di oligarchie con la conseguente personalizzazione dei processi politici ed è questo un segno evidente di indebolimento della partecipazione democratica. Oggi in Italia viviamo la coda, l'onda lunga di una situazione di benessere senza precedenti e non ci si accorge ancora di quanto la situazione delle garanzie sociali si stia deteriorando, della deriva populistica prossima a ribaltare legalmente i fondamenti della Costituzione, delle difficoltà del sistema economico e produttivo che leggiamo nell'aumento delle povertà.


Ci alimentiamo di una informazione inquinata, non scegliamo tra proposte razionalmente documentate, ma tra suggestioni elettoralistiche, sciupando quel diritto-dovere di occuparci personalmente ed a fondo delle questioni politiche, diritto per la cui conquista in molte parti del mondo ancora si lotta e si muore.


Se domani…cominciasse la rivoluzione, poco a poco come in un sogno… - la cattiva informazione troverebbe qualche limite in quella buona; - i vari“ palazzi” dovrebbero fare i conti con un controllo non fazioso ma molto attento; - si aprirebbero spazi in cui la richiesta politica nasce la dove c’è il bisogno e punta al raggiungimento del maggior bene comune possibile; - prenderebbe forma il disegno di una società dove il benessere globale dei suoi componenti conta più della ingordigia e della violenza di pochi…..e tutti vivrebbero felici e contenti!


Questo nel sogno. Nella realtà, senza perdere altro tempo, - chi ha a cuore il proprio benessere e quello del prossimo, - se crede che la partecipazione democratica sia un bene importante, - se ha in mente come dovrebbe essere la società in cui vorrebbe vivere, - se si sente la forza ed il coraggio di servire, allora guardi la comunità in cui vive ogni giorno, dalla famiglia al mondo globale, e leggerà con i suoi occhi quante cose potrebbero essere diverse, migliori.


Per cominciare …….. occorre imboccare un sentiero virtuoso che possa condurre una comunità - quali che siano le sue dimensioni - ad abbassare la conflittualità, stemperando le animosità degli interessi particolari, mediando i contrasti che nascono dalle differenze etniche e religiose, accettando vincoli contingenti al pieno od immediato raggiungimento degli obiettivi. Il futuro minaccia tempesta ed i fatti che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, in Italia e nel mondo, lo dimostrano. Non possiamo aspettarci che altri (e poi, chi?) vengano a toglierci le castagne dal fuoco. Anzi, si dovrà badare a non essere sospinti verso soluzioni più consone alla soddisfazione di obiettivi elitari altrui che non a quelli della comunità.


Tocca a noi, con il nostro buon senso (espressione popolare che indica le soluzioni od i comportamenti che in un certa situazione sono accettati dai più ) farci carico dei nostri problemi per risolverli, usando le strutture democratiche istituzionali anziché esserne succubi. Bisognerà però lavorare con entusiasmo ed acume per mettere a punto strumenti tecnicamente validi a consentire, da un lato il risveglio nelle persone, nei Gruppi, nelle Associazioni e nei Movimenti di Volontariato, della sensibilità politica addormentata da decenni di delega sostanziale o di schieramento acritico e, dall’altro, il trasferimento condizionante di scelte, proposte e uomini ai partiti, strumenti ancor oggi insostituibili per il funzionamento della macchina democratica ai vari livelli istituzionali, ancorché inadeguati a rappresentare le istanze reali della gente. Il “noi” di un leader di partito non si riferisce mai alla gente nel suo insieme, ma alla compagine che a lui fa riferimento. Nel confronto politico quotidiano ci sono sempre almeno due “verità”, due visioni del bene comune contrapposte quanto a sostanza e metodo Occorrerà spiegare e convincere che tra soluzioni diverse, in dati, tempi e luoghi, una è quella più condivisa e che si identifica con il maggior bene comune possibile.


Occorre inoltre ricordare che la scelta di cui parliamo si forma in modo democraticamente partecipato, con apporti proporzionali al peso sociale dei portatori delle diverse motivazioni etiche, religiose, ideologiche, politiche della comunità, motivazioni che trovano una loro composizione nell’obiettivo pratico da raggiungere.Tutto ciò avviene non contro l’impianto istituzionale, ma dentro lo stesso ed è quindi soggetto al suo controllo di legittimità Gruppi sociali poco rappresentati potrebbero lamentare di non trovare i propri valori adeguatamente espressi: occorrerà rammentare che la base della democrazia è la partecipazione. Per muoverci nella direzione di cui sopra, c’è un’Associazione di Volontariato culturale, costituitasi lo scorso anno dopo un lungo periodo di riflessione.


POLITICA: La sua impronta - non è collaterale ad alcun partito, come non è organica ad alcuna area confessionale ancorché molti dei suoi promotori siano di estrazione cattolica con rilevanti esperienze nel campo associazionistico - si colloca nella prospettiva di una società che crede nella democrazia come valore universale e come strumento di governo, una società pluralistica e solidale orientata alla centralità dell’Uomo. - prepara e sostiene il cittadino elettore nel percorso di formazione e difesa di quelle soluzioni politiche che costituiscono il maggior bene comune possibile, soluzioni che risultano spesso da una mediazione tra istanze culturali diverse. - è ben conscia della funzione tecnicamente insopprimibile dei partiti, pertanto il suo approccio non è ad essi pregiudizialmente ostile né comunque alternativo. - adotta al suo interno criteri di partecipazione particolarmente aperti al fine di valorizzare esperienze diverse.


POLITICA: La sua organizzazione È una Associazione di Volontariato Culturale con una Assemblea che fornisce gli indirizzi d'azione, un Comitato Operativo che realizza le iniziative e Gruppi Specialistici che elaborano proposte su singole tematiche. La struttura si completa con i Revisori ed i Probiviri. L’Atto Costitutivo e lo Statuto descrivono il funzionamento dell’Associazione


POLITICA: il metodo e gli strumenti. Due sono le direzioni in cui si sviluppa l’azione. Informazione attendibile: lavoro, sanità, scuola, previdenza, povertà, immigrazione, guerra, ambiente, economia entrano nella vita della gente con immagini e messaggi che i media hanno adattato agli obiettivi delle “parti”. È difficile distinguere il vero dal falso o dal distorto: persino i dati statistici spesso denunciano manipolazioni. Pertanto, sulle questioni che vengono affrontate in chiave politica si cerca di realizzare un momento di informazione articolata, approfondita e veritiera : incontri, dibattiti, un sito internet (www.politicaassiociazione.it), le schede di “Politica” sono i canali attivati per facilitare la conoscenza del quadro politico,economico e sociale. Proposte e soluzioni: sono messe a punto nell’ambito dei Gruppi Specialistici in cui si articola l’Associazione. Vengono avviate a realizzazione attraverso i Responsabili politici dei settori interessati e la mobilitazione dell’opinione pubblica ottenuta mediante incontri, convegni, documenti, ricerche esplorative.


POLITICA come spazio di animazione Mentre l’informazione copre l’ampia gamma di problemi che costituiscono il terreno sul quale dare e raccogliere stimoli utili a capire e stimolare l’evoluzione delle situazioni, le proposte di soluzione sono mirate a problematiche specifiche e debbono essere trasferite al piano istituzionale per la realizzazione. Il primo anno di vita dell’Associazione ha visto in prevalenza sviluppate l’informazione e la verifica della sensibilità di alcuni settori (la vita della città in alcuni suoi aspetti innovativi quali il trattamento dei rifiuti, l’assetto del nodo ferroviario, le nuove povertà e le prospettive dell’occupazione, i punti caldi del mondo, la prospettive dell’Unione Europea, i rapporti tra politica e maggior bene comune possibile, la sanità) mentre contatti meramente esplorativi sono stati condotti con Associazioni che perseguono obiettivi in qualche modo affini a quelli di POLITICA. Sulla base di quanto espresso dall’Assemblea del luglio 2004, POLITICA dovrà continuare a produrre informazione, ma pure sviluppare i rapporti con le Associazioni e Movimenti affini e sperimentare il trasferimento di progetti maturi al piano istituzionale.


POLITICA è luogo d’incontro e di amicizia Se - almeno in parte - c’è condivisione su quanto esposto in queste pagine, diamoci del Tu, come si conviene tra Amici che hanno in comune un ideale ed un progetto. Se Ti interessa lavorare con POLITICA, od anche solo conoscerla meglio, segnala un Tuo recapito con una telefonata al NUMERO VERDE 800 031 927 …per chiamate da rete fissa, un’ e-mail all’indirizzo posta@politicaassociazione.it


Il sito internet www.politicaassociazione.it aspetta una Tua visita: troverai spazi di discussione, la valutazione alla luce del maggior bene comune possibile di fatti politicamente rilevanti, sintesi di libri od articoli ed altro ancora, oltre all’aggiornamento sulla vita dell’Associazione.


Gli Amici che già lavorano in POLITICA


Torino, novembre 2004