Newsletter 22/04/2024
Amici e simpatizzanti di Politica, la festa della Liberazione è alle porte. E le guerre che di anno in anno, da 79 anni in qua, ci si augurava, sulla faccia della terra, potessero essere un ricordo sempre più sfocato, si dimostrano invece, da una trentina d’anni, maledettamente pericolose. In questo ultimo lasso di tempo l’assalto all’umanità, in varie parti del globo, ha, infatti, continuato, come un fiume carsico che all’improvviso riemerge, a proporsi e ripetersi, colpendo zone specifiche dell’universo mondo. Cosicché si è arrivati 26 mesi fa all’invasione della Repubblica Ucraina da parte della Russia, e 6 mesi fa all’assalto terroristico di Hamas ai danni di Israele che, a sua volta, ha avviato un’offensiva senza precedenti su Gaza e altre azioni militari in territori limitrofi, che, tra la notte del 13 e 14 aprile, hanno portato e prodotto l’offensiva da parte dell’Iran. Ieri, 19 aprile, il Gabinetto di guerra israeliano è passato al contrattacco, rispondendo con un raid notturno su Isfahan, centro del programma nucleare. La risposta di Israele è avvenuta, si legge, in modo “limitato” per avviare quella che in gergo viene definita “guerra ombra”. Nel mentre intelligence, diplomazia e cancellerie europee e d’oltreoceano, con l’incontro del G7, sotto la presidenza italiana, conclusosi nella serata di ieri a Capri, sono al lavoro per arrivare a una de escalation e arrestare questa situazione bellica che comincia ad assumere i contorni della follia. Follia pura, considerati i rischi cui l’umanità tutta sta andando incontro. Un tempo, nell’Impero di Augusto, fu proclamata la pax romana. Attualmente ciò non si può dire. E quest’anno, che corre l’anno 2024, la giornata di giovedì 25 aprile sarà sì un dì di festa, ma un triste dì di festa della Liberazione. Potere del mondo digitale, casualmente ho letto una ninna nanna musicata, scritta da Trilussa nell’ottobre del 1914, con la prima guerra mondiale appena avviata. È la “Ninna nanna della guerra”, una vera e propria inerrante invettiva. Nel finale, tuttavia non mi ritrovo
“… E riuniti tra di loro senza l’ombra d’un rimorso ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone!”
Penso alla chiusa di Trilussa e continua ad affluire l’amaro in bocca. Spiacente, non ci sto proprio. Carlo Alberto Camillo Salustri, in arte Trilussa, è morto nel 1950. Dalla prima guerra mondiale sono trascorsi 110 anni di storia. Se si continuasse ad accettare e condividere questa logica parrebbe che un secolo e due lustri non siano valsi a nulla. No, non ci sto. Aspiro, e non sono la sola, a ricercare e rincorrere la pace. Nel rispetto e nella dignità. La pace predicata da un uomo di Dio, Isaia, tanto amato da Giorgio La Pira, che profetizza “… il lupo dimorera’ insieme con l’agnello, la pantera si sdraiera’ accanto al capretto, il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà” (Isaia, 11, 6-8). Al riguardo, chi lo desideri può approfondire il tema attraverso il commento di Carla Sprinzeles. Quello che, però, adesso mi preme è l’invito a partecipare il 6 maggio alla prossima iniziativa predisposta dall’associazione, dal titolo “Le guerre. Confronto a partire dalle “Lezioni sulla guerra e sulla pace di Norberto Bobbio “. L’incontro, con l’intervento di Luigi Bonanate, Pietro Polito ed Ermis Segatti, si svolgerà a Torino presso Binaria, in via Sestriere 34. Ancora sulla guerra, potrete leggere le considerazioni del costituzionalista Francesco Pallante sull’articolo 11 della Costituzione (testo non rivisto dall’autore) svolte nel corso di una conferenza tenuta a Roma nel 2022, con la guerra in Ucraina in atto.
Segnalo ancora, e concludo, un’iniziativa che riguarda Gianna Montanari. Il 3 maggio prossimo alle 16.30 all’I. I. S. Avogadro di Torino sarà presentato il suo libro, Nuova Trauben editrice, dal titolo “Scuola. Un reportage tra memoria, incontri e didattica”.
Buon 25 aprile. E sempre antifascisti.
Con stima e simpatia
Adriana Vindigni